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domenica 29 gennaio 2017

DIRITTI E DOVERI

Fin da piccola mi hanno insegnato che tutti abbiamo dei diritti e dei doveri. Il lavoro è un diritto, ma questo comporta anche dei doveri.
Il mondo del lavoro è davvero immenso, dalle piccole realtà alle multinazionali sparse per il globo, ma in tutte queste ci sono persone che lavorano avanzando i propri diritti e spesso dimenticando i loro doveri.
Prendiamo, ad esempio, il piccolo commerciante o artigiano di paese che ogni giorno ha il dovere di presentare il proprio negozio in perfette condizioni, con il massimo della qualità che è in grado di realizzare, con prodotti di concorrenza, per poter avere la possibilità di vivere in maniera dignitosa. Spesso i suoi diritti passano in secondo piano, in quanto è padrone di se stesso.
Se parliamo di aziende a livello nazionale o mondiale le cose cambiano, abbiamo i vertici aziendali che cercano in tutti i modi di arrivare agli obbiettivi previsti con l'aiuto dei loro "sottoposti". Questi sono la chiave di volta, nel senso che sono proprio loro che hanno il dovere di far raggiungere gli obbiettivi alla propria azienda, ma nella maggior parte dei casi i propri diritti (per quanto giusti) prevalgono sui doveri.
Insomma è più facile far valere i propri diritti quando si fa parte di una azienda grande piuttosto che in una piccola. Mi capita però di notare che alcune persone facciano cattivo uso della parola DIRITTO, mettendo sempre in primo piano solo questo e quasi mai il proprio DOVERE.
Si è vero ci sono state lotte per ottenere diritti nel mondo del lavoro ma non trovo giusto chiedere tanto e dare poco, in fin dei conti il datore di lavoro a fine mese lo stipendio lo elargisce perché è un suo dovere, e il lavoratore ne usufruisce perché è un suo diritto, quindi non sarebbe più facile cercare di chiedere meno o il giusto piuttosto che arrivare ad avere scontri non fanno bene a nessuno?
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Ovvio che non si parla di diritti e doveri solo nell'ambito lavorativo, la nostra stessa vita è fondata su queste due parole, ci sono diritti e doveri già da bambini che ci accompagnato per tutto il nostro percorso formativo. I bambini hanno diritto di studiare ed è loro dovere frequentare la scuola.
Abbiamo il diritto di creare gruppi ma il dovere di rispettare le regole.
Insomma la nostra vita è fatta di diritti e doveri sta a noi stabilire quanto di uno o dell'altro, certo non è facile ma potrebbe esserlo più di quanto sembra.

sabato 28 gennaio 2017

L'importanza della squadra

L'importanza della squadra è un concetto che non deve essere a tutti i costi legato allo sport, in realtà è un concetto basilare per ogni attività, persino per le attività di ogni giorno.
La vita di tutti noi in effetti funziona al meglio se c'è una squadra a sostenerci, se c'è un team che ci dà una mano ad affrontare le avversità di tutti i giorni.
In effetti se ripensate alla vostra infanzia, agli anni passati non potete nascondere che ogni volta che avete un dubbio ed una perplessità, prima di compiere un passo apparentemente importante cercate l'approvazione degli altri, l'appoggio di un familiare, di vostro padre o di vostra madre.
Per cui è fondamentale avere l'appoggio di una squadra, per piccola che sia per noi ha sempre una grande importanza.
Per quanto nel tempo ci sforziamo di fingerci dei duri non possiamo nel tempo nascondere che siamo nati per lavorare in cooperazione con altre persone altrettanto motivate al raggiungimento dei nostri obbiettivi, per cui il nostro obbiettivo diventa una scelta comune, un'obbiettivo da raggiungere in gruppo.
Questo concetto diventa difficile se lo trasferiamo all'ambiente di lavoro, esso è più complesso, più complicato da portare avanti.

Mettere in piedi un vero team diventa più difficile.
Supponiamo che vi troviate a capo di una squadra, che la vostra ditta vi dia un gruppo di persone da gestire per il raggiungimento di un'obbiettivo di lavoro.
Ecco che la vostra bravura starà nel saper motivare ed indirizzare le persone.
Quali saranno dunque le "leve" su cui farete perno per il raggiungimento del risultato?
Negli anni, e nel tempo ho potuto capire che le persone fondamentalmente chiedono rispetto, chiedono buona educazione e chiedono di essere ascoltate.
Come, direte voi, una cosa così semplice e banale?
Certo nulla più, ma rifletteteci un momento, il rispetto, la buona educazione e l'ascolto sono comportamenti realmente così scontati? Ovunque voi andiate trovate persone disposte ad ascoltarvi? Ripensando ai vostri posti di lavoro del passato o attuali avete un capo ben educato e rispettoso? Non credo che tutti abbiano questa fortuna.
D'altro canto c'è da dire che non sempre questo basta perché spesso ci troviamo difronte a persone che se pure rispettate ed ascoltate con buona educazione non mollano e con arroganza ci attaccano e ci rispondono commettendo a loro volta l'errore di aggredire convinti che l'idea si rafforzi in proporzione all'arroganza ed alla maleducazione con cui avanzano le loro pretese.
Per cui il consiglio che posso darvi è questo: che voi siate capi o sottoposti utilizzate il rispetto con chiunque vi troviate difronte, non farete di certo una brutta figura e le vostre richieste saranno ascoltate con più piacere aprendo la porta al dialogo, porta che con l'arroganza inevitabilmente si chiude facendo erigere un muro al vostro interlocutore che chiuderà in automatico i canali della comunicazione.